Perché la Festa dei Gigli è Patrimonio dell’Umanità UNESCO

La Festa dei Gigli di Nola è molto più di una celebrazione religiosa o un evento folkloristico locale: è un rituale collettivo che racconta l’identità, la memoria e la spiritualità di un’intera comunità. Ed è proprio per questa sua forza simbolica e sociale che nel 2013 l’UNESCO ha inserito la festa tra i beni del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

Ma cosa significa questo riconoscimento? E quali valori esprime la Festa dei Gigli agli occhi del mondo?

Indice

Cos'è il Patrimonio Culturale Immateriale secondo l'UNESCO

L’UNESCO definisce “patrimonio culturale immateriale” quell’insieme di pratiche, rappresentazioni, espressioni, conoscenze e saperi che le comunità riconoscono come parte integrante della propria identità culturale. Questi patrimoni non sono “cose” da conservare in un museo, ma tradizioni vive, trasmesse di generazione in generazione.

Nel caso di Nola, la Festa dei Gigli rappresenta uno di questi rari esempi: una celebrazione che sopravvive da secoli, evolve nel tempo e continua a unire le persone sotto un’unica, potente narrazione.

Le "Grandi Macchine a Spalla": un'eccellenza tutta italiana

La Festa dei Gigli è stata riconosciuta dall’UNESCO all’interno del dossier italiano intitolato “Le Feste delle grandi macchine a spalla italiane”, insieme ad altre tre celebrazioni:

  • La Varia di Palmi (Calabria)

  • La Macchina di Santa Rosa (Viterbo)

  • I Candelieri di Sassari (Sardegna)

Tutte queste feste hanno in comune l’uso di strutture imponenti, alte fino a 25 metri, portate “a spalla” da decine o centinaia di uomini in processione attraverso il centro storico della città. Nel caso di Nola, queste strutture sono i celebri Gigli e la Barca, vere e proprie opere d’arte effimera.

Perché la Festa dei Gigli è unica

La festa nolana si distingue per la sua capacità di unire arte, musica, spiritualità e senso di appartenenza. Ogni Giglio è frutto di mesi di lavoro artigianale e passione collettiva: costruito in legno, decorato con cartapesta e ornamenti scenografici, viene portato a spalla da oltre cento cullatori, che lo fanno “ballare” al ritmo di fanfare travolgenti.

Non si tratta di una semplice sfilata, ma di un rito partecipato, in cui ogni quartiere, ogni comitato, ogni famiglia offre il proprio contributo. È il senso di comunità che rende la festa degna di essere riconosciuta dall’UNESCO.

Valori condivisi e trasmissione generazionale

Uno degli aspetti che l’UNESCO ha voluto premiare è la trasmissione generazionale dei saperi. A Nola, bambini e adolescenti crescono imparando l’importanza del Giglio, della Barca, dei comitati, della musica. La festa educa al rispetto, al lavoro collettivo, al sacrificio, alla bellezza dell’espressione popolare.

Tutti elementi fondamentali per definire un patrimonio culturale vivo e vitale, in grado di sopravvivere nel tempo.

Essere riconosciuti dall’UNESCO significa non solo ottenere un prestigio internazionale, ma anche un impegno: custodire la tradizione, innovandola senza snaturarla. La Festa dei Gigli non è più solo un patrimonio di Nola, ma dell’Italia e del mondo intero.

Per questo, ogni anno, partecipare a questa celebrazione non è solo assistere a uno spettacolo: è contribuire a mantenere vivo un tesoro dell’umanità.

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