Nell’articolo vedremo i principali dolci tipici del Carnevale napoletano, dalle immancabili chiacchiere al cremoso sanguinaccio, passando per il profumato migliaccio e le soffici graffe.
Nell’articolo vedremo i principali dolci tipici del Carnevale napoletano, dalle immancabili chiacchiere al cremoso sanguinaccio, passando per il profumato migliaccio e le soffici graffe.
Il Carnevale in Campania è sinonimo di gioia, colori e dolci golosi. Tra maschere e coriandoli, uno degli aspetti più amati di questa festa è senza dubbio la tradizione gastronomica che la accompagna. In questo periodo, le pasticcerie e le case napoletane si riempiono di profumi irresistibili, tra fritti dorati e creme vellutate.
Ma cosa si mangia a Carnevale a Napoli? Le ricette dolciarie di questa festa hanno radici antiche e si tramandano di generazione in generazione.
Le chiacchiere sono senza dubbio il dolce più iconico del Carnevale napoletano. Croccanti e leggere, queste sfoglie fritte e spolverate con zucchero a velo sono amate da grandi e piccoli. Sebbene siano diffuse in tutta Italia con nomi diversi – come frappe, bugie o crostoli – a Napoli mantengono il loro nome tradizionale e sono immancabili durante i festeggiamenti.
La loro origine è antichissima: si dice che derivino dalle frictilia, dolci fritti che gli antichi Romani preparavano durante i Saturnali, una festa molto simile al Carnevale. Oggi, la ricetta prevede un impasto semplice a base di farina, uova, burro, zucchero e liquore (come il limoncello o il marsala), steso sottilmente e fritto fino a diventare dorato e croccante.
Per un’esperienza ancora più golosa, le chiacchiere possono essere accompagnate dal sanguinaccio, una crema al cioccolato densa e aromatica, perfetta per intingerle e renderle ancora più irresistibili.
Il sanguinaccio è una crema densa e vellutata a base di cioccolato fondente, zucchero, cacao, cannella e vaniglia, spesso arricchita con gocce di cioccolato. In passato, la ricetta originale prevedeva anche il sangue di maiale, da cui deriva il nome, ma oggi questo ingrediente è stato eliminato per motivi igienico-sanitari.
Nonostante la modifica alla ricetta, il sanguinaccio ha mantenuto il suo sapore inconfondibile ed è ancora oggi uno dei protagonisti del Carnevale napoletano. La sua combinazione perfetta? Con le chiacchiere! Questa crema viene infatti servita come accompagnamento ideale per intingere le sfoglie croccanti, creando un contrasto perfetto tra la dolcezza del cioccolato e la leggerezza delle chiacchiere.
Oltre a essere consumato fresco, il sanguinaccio viene talvolta utilizzato anche per farcire biscotti o dolci al cucchiaio, rendendo ogni assaggio un’esperienza irresistibile per gli amanti del cioccolato.
Tra i dolci che si mangiano a Carnevale, il migliaccio è caratterizzato da una consistenza morbida e un gusto delicato. La sua ricetta affonda le radici nella tradizione contadina e ha origini medievali, quando veniva preparato con farina di miglio, da cui prende il nome. Oggi, la versione moderna utilizza il semolino, ingrediente fondamentale che dona compattezza e cremosità.
La preparazione del migliaccio prevede un impasto a base di semolino, ricotta, uova, latte, zucchero e scorza di agrumi, che regala al dolce un profumo irresistibile. Dopo essere stato cotto in forno, assume una consistenza simile alla pastiera napoletana, ma senza frolla, risultando soffice e leggermente umido all’interno.
Il migliaccio è apprezzato per la sua semplicità e il suo sapore delicato, che conquista al primo morso. Viene spesso servito a fette e gustato freddo, magari accompagnato da un bicchiere di liquore Strega o Limoncello, come vuole la tradizione.
Le graffe napoletane sono soffici ciambelle fritte, ricoperte di zucchero semolato e dal sapore irresistibile. La loro particolarità sta nell’impasto, che oltre alla farina prevede anche patate lesse, rendendole incredibilmente morbide e leggere.
L’origine di questo dolce è legata alla tradizione austriaca, da cui deriva il nome “Krapfen”. Tuttavia, la versione napoletana si distingue per il profumo agrumato dato dalla scorza di limone e arancia grattugiata nell’impasto, un tocco che esalta il sapore e la fragranza della frittura.
La preparazione delle graffe segue un processo semplice ma fondamentale: dopo una lunga lievitazione, le ciambelle vengono fritte in olio bollente fino a doratura perfetta, quindi passate nello zucchero semolato per creare una golosa crosticina dolce. Il risultato è un dolce soffice dentro e leggermente croccante fuori, perfetto da gustare ancora caldo.
Anche se oggi si trovano tutto l’anno nelle pasticcerie napoletane, le graffe sono il dolce simbolo del Carnevale, immancabili sulle tavole partenopee durante questo periodo di festa.
Le castagnole sono tra i dolci più amati del Carnevale e a Napoli non possono mancare sulle tavole durante questo periodo di festa. Si tratta di piccole palline di impasto dolce, fritte e ricoperte di zucchero semolato, che conquistano al primo morso grazie alla loro consistenza soffice e al loro sapore delicato.
L’impasto è a base di farina, uova, zucchero, burro e liquore (solitamente rum o limoncello), che dona alle castagnole un profumo irresistibile. Dopo la frittura, possono essere gustate semplici, oppure farcite con crema pasticcera, ricotta dolce o cioccolato, rendendole ancora più golose.
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