Certosa di San Martino a Napoli: guida completa alla visita del museo panoramico sulla città

Incastonata sulla collina del Vomero, la Certosa di San Martino domina dall’alto la città di Napoli con una vista spettacolare sul golfo, il Vesuvio e le isole. Più che un semplice complesso monumentale, è un vero e proprio viaggio attraverso l’arte, la spiritualità e la storia partenopea. Al suo interno ospita il rinomato Museo di San Martino, che custodisce alcune tra le più preziose testimonianze artistiche e culturali della città.

In questo articolo troverai una guida dettagliata per organizzare la tua visita: dove si trova, come arrivare, dove parcheggiare, dove mangiare, quanto dura la visita, cosa vedere, prezzi dei biglietti, altitudine, audioguide, architetti, curiosità e tanti consigli utili per vivere appieno una delle esperienze culturali più affascinanti di Napoli.

Indice

Storia della Certosa di San Martino

La Certosa di San Martino ha una storia affascinante che attraversa oltre sette secoli, profondamente intrecciata con le vicende della città di Napoli. Fondata nel 1325 per volere di Carlo d’Angiò, duca di Calabria, la certosa fu costruita sulla collina del Vomero come luogo di spiritualità e isolamento per l’ordine certosino. Fin dall’inizio, l’idea era quella di creare un complesso monumentale che unisse bellezza architettonica e rigore monastico.

Durante il periodo vicereale spagnolo e nei secoli successivi, la Certosa conobbe una fase di grande splendore artistico: fu ampliata e arricchita da nuovi ambienti, opere d’arte e decorazioni barocche grazie all’intervento di architetti come Cosimo Fanzago. Nel Seicento e Settecento divenne uno dei più importanti centri religiosi del Regno di Napoli.

Tuttavia, la sua funzione religiosa si interruppe bruscamente nel 1866, quando, a seguito della soppressione degli ordini monastici dopo l’Unità d’Italia, i monaci furono espulsi e la struttura venne requisita dallo Stato. In un primo momento fu destinata a uso militare, ma successivamente venne riconvertita in museo, per preservarne l’inestimabile patrimonio artistico e architettonico.

Nel corso del Novecento e fino ai giorni nostri, la Certosa ha subito numerosi interventi di restauro e valorizzazione, diventando uno dei musei più visitati di Napoli, nonché simbolo della memoria storica e culturale della città.

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Chi è l’architetto della Certosa di San Martino?

La Certosa di San Martino fu progettata nel 1325 per volontà del re Carlo d’Angiò, duca di Calabria, figlio di Roberto d’Angiò. L’architetto a cui si deve il progetto originario è il senese Tino di Camaino, uno dei più importanti scultori e architetti del Trecento, che aveva già operato a Napoli con lavori per la Cattedrale e la chiesa di Santa Maria Donnaregina.

Inizialmente concepita in stile gotico, la Certosa subì nei secoli successivi numerosi interventi di ristrutturazione e ampliamento, che la trasformarono in un autentico gioiello del barocco napoletano. Il più importante di questi fu curato da Cosimo Fanzago, architetto e scultore attivo nel Seicento, che ne ridefinì l’aspetto decorativo con un linguaggio sontuoso, ricco di marmi intarsiati, stucchi dorati e prospettive illusionistiche.

Fanzago è considerato il vero artefice dell’identità attuale della Certosa: suo è l’impianto scenografico della chiesa, i decori del chiostro grande e molte delle sculture presenti. Altri artisti, come Giovan Battista Caracciolo, Massimo Stanzione e Andrea Vaccaro, contribuirono con affreschi e pale d’altare, arricchendo ulteriormente questo capolavoro collettivo.

La sovrapposizione di stili e maestranze ha reso la Certosa un manifesto architettonico della Napoli sacra e colta, in cui convivono armoniosamente gotico, rinascimentale e barocco.

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Curiosità sulla Certosa di San Martino

Oltre alla sua straordinaria bellezza artistica e panoramica, la Certosa di San Martino custodisce numerose curiosità che ne aumentano il fascino. Una delle più note riguarda la sua trasformazione in caserma militare durante il periodo dell’Unità d’Italia. Nel 1866, con la soppressione degli ordini religiosi, i monaci furono allontanati e l’edificio fu destinato a usi militari. Solo in seguito venne riconvertito in museo statale, salvandolo così da un lento degrado.

Passeggiando per i chiostri e i corridoi, si possono ancora notare simboli e incisioni misteriose, che raccontano antichi rituali religiosi e la vita quotidiana dei certosini, votata al silenzio e alla contemplazione. Alcune stanze conservano ancora finestre cieche o passaggi nascosti, usati per evitare il contatto diretto tra i monaci e il mondo esterno.

Un’altra chicca riguarda il Presepe Cuciniello, ospitato nella sezione dedicata all’arte presepiale: si tratta di uno dei più spettacolari del Settecento napoletano, composto da centinaia di figurine in terracotta e materiali preziosi, inserite in una scenografia teatrale che rappresenta la vita quotidiana dell’epoca.

Infine, non tutti sanno che il belvedere della Certosa fu immortalato in numerose opere letterarie e cinematografiche, e che persino Goethe, durante il suo Viaggio in Italia, ne citò la magnificenza. Visitare questo luogo significa anche entrare nella memoria storica di Napoli, in un intreccio di sacro e profano, di arte e di vita.

Cosa vedere nella Certosa di San Martino

La Certosa di San Martino è un autentico scrigno d’arte e storia, dove ogni sala e ogni chiostro raccontano un pezzo dell’anima di Napoli. L’intero complesso si articola in diverse aree visitabili, tra cui spiccano la chiesa barocca, i chiostri monumentali, i cortili, i giardini pensili e, naturalmente, il Museo di San Martino.

La chiesa, con la sua opulenza decorativa, è un esempio sublime di barocco napoletano, con opere di maestri come Cosimo Fanzago, Giovanni Lanfranco e Luca Giordano. Le cappelle laterali, gli stucchi dorati e i marmi policromi creano un’atmosfera mistica e solenne.

Passeggiando nei chiostri, si respira la quiete del tempo: quello grande, con il porticato su colonne doriche, è circondato da antiche celle monastiche; quello piccolo, detto dei Procuratori, è più raccolto e intimo.

Il Museo di San Martino, ospitato nelle antiche sale della Certosa, offre collezioni eterogenee e affascinanti. Da non perdere:

  • I presepi napoletani, tra cui il celebre Presepe Cuciniello, esempio di arte presepiale del Settecento.

  • I plastici storici della città, che mostrano Napoli com’era tra epoca angioina e borbonica.

  • Le carrozze reali e d’epoca, testimonianze della vita di corte.

  • Opere d’arte sacra, dipinti, sculture e arredi religiosi.

Il percorso si conclude spesso con un momento di contemplazione sul belvedere, dove la vista su Napoli lascia senza fiato e corona la visita con un’immagine indelebile.

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Dove si trova la Certosa di San Martino: Come arrivare dove parcheggiare

La Certosa di San Martino si trova a Napoli, sulla sommità del quartiere Vomero, in una posizione che regala uno dei panorami più celebri d’Italia. Collocata a circa 150 metri sul livello del mare, domina l’intero centro storico e offre una visuale mozzafiato sul Golfo di Napoli, con il Vesuvio sullo sfondo, le isole di Capri e Ischia all’orizzonte, e l’architettura stratificata della città che si estende verso il mare.

Questa posizione strategica non è casuale: nel Trecento, quando venne costruita, il colle di San Martino era ideale per offrire silenzio, isolamento e contemplazione. Oggi, oltre a rappresentare un importante luogo di culto e cultura, è anche un punto panoramico imperdibile per chi vuole ammirare Napoli dall’alto.

L’ingresso si trova in Largo San Martino, proprio accanto al Castel Sant’Elmo, con cui condivide il colle. È proprio questa vicinanza a rendere la visita doppiamente interessante: storia, arte e paesaggio si fondono in un unico itinerario indimenticabile.

Come arrivare alla Certosa di San Martino

Raggiungere la Certosa di San Martino è semplice, anche per chi non conosce Napoli. Il modo più suggestivo e comodo è attraverso una delle tre funicolari che collegano il centro cittadino al Vomero. Le più utilizzate sono:

  • Funicolare di Montesanto: scendi alla fermata Morghen, da lì la Certosa è raggiungibile in circa 10 minuti a piedi.

  • Funicolare Centrale: fermata Piazza Fuga, a breve distanza dalla Certosa.

  • Funicolare di Chiaia: meno diretta, ma comunque utile per arrivare al quartiere Vomero.

Un’altra opzione è la metropolitana Linea 1, con fermata a Vanvitelli: da lì puoi camminare per circa 15 minuti seguendo un percorso pedonale che attraversa alcune delle vie più eleganti del Vomero.

Per chi preferisce muoversi in taxi, basta indicare “Certosa di San Martino” come destinazione: molti autisti sono abituati ad accompagnare turisti in zona. In alternativa, sono disponibili anche servizi di noleggio con conducente (NCC) e navette private, soprattutto se si parte da hotel o da crociere attraccate al porto.

Infine, per i più sportivi, è possibile salire a piedi attraverso le scale storiche come la Pedamentina di San Martino, un percorso panoramico che collega i Quartieri Spagnoli con il colle: la salita è faticosa, ma lo spettacolo è garantito.

Dove parcheggiare vicino alla Certosa di San Martino

Se hai intenzione di raggiungere la Certosa di San Martino in auto, è importante sapere che la zona del Vomero è ben servita ma può risultare trafficata, soprattutto nei weekend o nei giorni festivi. Il parcheggio nei pressi della Certosa non è impossibile, ma richiede qualche accorgimento.

I parcheggi a pagamento più comodi si trovano in via Morghen, via Cimarosa e nelle immediate vicinanze di Piazza Vanvitelli. Da qui, in pochi minuti a piedi, si può raggiungere l’ingresso della Certosa. Un’opzione consigliata è il Garage Sant’Elmo, in via Tito Angelini, situato a pochi metri dal museo e facilmente accessibile anche tramite navigatore.

Attenzione però alla ZTL (Zona a Traffico Limitato) attiva in alcune fasce orarie: è sempre meglio informarsi in anticipo per evitare multe indesiderate. I posti gratuiti sono limitati e spesso occupati, perciò, se possibile, conviene prenotare un parcheggio custodito tramite app o servizi online, soprattutto in alta stagione.

In alternativa, lasciare l’auto nei parcheggi centrali della città e proseguire con la funicolare può risultare una scelta più agevole e panoramica.

Durata della visita alla Certosa di San Martino

La visita alla Certosa di San Martino richiede almeno 1 ora e mezza, ma per apprezzarla davvero in ogni sua parte è consigliabile dedicare circa 2 ore. Il complesso è molto ampio e articolato: si tratta infatti non solo di un antico monastero, ma anche di un museo ricchissimo, con sezioni dedicate all’arte sacra, alla storia di Napoli e al celebre Museo di San Martino, noto per i suoi plastici storici e le collezioni di carrozze d’epoca.

Se hai a disposizione più tempo, puoi prenderti il lusso di passeggiare nei chiostri, soffermarti sui dettagli architettonici e godere con calma della vista dal belvedere, uno dei punti panoramici più suggestivi dell’intera città. Chi sceglie di utilizzare l’audioguida o di partecipare a una visita guidata, dovrà considerare almeno 30 minuti in più.

Per ottimizzare l’esperienza, è utile controllare in anticipo eventuali mostre temporanee, eventi speciali o aperture straordinarie, che potrebbero rendere la visita ancora più completa (e lunga). La Certosa è un luogo che premia i visitatori più curiosi, quindi non avere fretta: ogni sala custodisce una piccola sorpresa.

Biglietti per la Certosa di San Martino: costi, riduzioni, prenotazioni

Per visitare la Certosa di San Martino e il relativo Museo di San Martino, è previsto l’acquisto di un biglietto d’ingresso. Il prezzo del biglietto intero è di circa 6 euro, mentre il biglietto ridotto (per giovani tra i 18 e i 25 anni appartenenti all’Unione Europea) ha un costo simbolico di 2 euro. L’ingresso è gratuito per i minori di 18 anni, per le scuole, e in alcune giornate speciali come la prima domenica del mese.

È possibile acquistare i biglietti direttamente in biglietteria all’ingresso della Certosa, ma per evitare code o garantirsi l’accesso nei periodi di maggiore affluenza, è consigliabile la prenotazione online tramite i portali ufficiali dei musei statali.

Per chi intende visitare anche altri musei e attrazioni della città, può risultare conveniente l’acquisto della Napoli Artecard, una card turistica che include l’accesso a numerosi siti culturali, trasporti pubblici e sconti.

Gli orari di apertura sono generalmente dalle 8:30 alle 19:30, con ultimo ingresso alle 18:30, ma è sempre opportuno verificare sul sito del Ministero della Cultura per eventuali aggiornamenti stagionali o festività.

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