Chi è la Bella ‘Mbriana? Leggenda e significato della protettrice della casa

Ciò che rende Amelia un personaggio unico è il suo legame con Napoli, città da cui proviene e che ha influenzato la sua caratterizzazione fin dalle origini.

Indice

Napoli è una città ricca di storie, superstizioni e credenze popolari che si tramandano di generazione in generazione. Tra queste, una delle figure più affascinanti è senza dubbio la Bella ‘Mbriana, lo spirito benevolo della casa, una presenza invisibile che porta fortuna e armonia agli abitanti delle case che la rispettano.

Ma chi è davvero la Bella ‘Mbriana? Qual è il suo significato nella tradizione napoletana e quali leggende si nascondono dietro questa figura misteriosa? Nell’articolo vedremo le sue origini, le credenze legate a lei e i modi per ingraziarsela, esplorando un pezzo di folclore che ancora oggi influenza la cultura partenopea.

Le origini e il significato della Bella 'Mbriana

La Bella ‘Mbriana è una delle figure più affascinanti del folclore napoletano, legata alla tradizione popolare e alla vita domestica. Il suo nome deriverebbe dalla parola “meridiana”, in riferimento al calore e alla luce del sole di mezzogiorno, un simbolo di benessere e protezione per la casa. A differenza del temuto “Munaciello”, spirito dispettoso e imprevedibile, la Bella ‘Mbriana è considerata una presenza positiva, che porta armonia e serenità agli abitanti di una casa, purché venga rispettata.

Nelle credenze popolari, si racconta che la Bella ‘Mbriana sia un’entità invisibile, ma la sua presenza può essere percepita in piccoli segni quotidiani: un soffio di vento che muove le tende, una leggera brezza tra le stanze o la comparsa improvvisa di un geco o una farfalla, animali a lei associati. La sua figura è legata alla sacralità della casa, intesa come rifugio sicuro, e per questo viene considerata la protrettrice della famiglia.

La leggenda della Bella 'Mbriana

Come molte figure del folclore napoletano, anche la Bella ‘Mbriana è avvolta nel mistero e nella tradizione orale. Secondo una delle leggende più diffuse, si tratterebbe dello spirito di una giovane principessa che, dopo una grande delusione amorosa, impazzì e iniziò a vagare senza meta per le strade di Napoli. Il padre, disperato, diede ordine di accoglierla sempre con gentilezza, facendo sì che la sua presenza fosse sempre benvoluta in ogni casa. Da allora, la Bella ‘Mbriana divenne l’anima della casa, una presenza invisibile che porta fortuna agli abitanti e protegge l’ambiente domestico.

Un’altra versione della leggenda racconta che la Bella ‘Mbriana sia un’antica divinità domestica, assimilabile ai “Lares” della tradizione romana. Questo la renderebbe una sorta di spirito tutelare, capace di garantire prosperità alla casa, purché venga trattata con rispetto. È per questo motivo che, ancora oggi, molte famiglie napoletane evitano di parlare di traslochi in casa, per non offenderla e non attirare la sua ira.

Caratteristiche di Amelia

La sua dimora è una piccola casetta di legno alle pendici del Vesuvio, un luogo che richiama l’immaginario delle streghe e della magia, mescolato con la mitologia partenopea e le leggende sul vulcano. Tuttavia, nella serie animata DuckTales – Avventure di paperi, la sua abitazione è collocata su una sperduta isola vulcanica, la cui forma ricorda il suo volto, conferendole un’aura ancora più minacciosa e leggendaria.

Curiosamente, pur essendo legata al Vesuvio, in alcune storie a fumetti viene indicata come una strega oceanica piuttosto che vulcanica, come raccontato nella storia “Amelia e le sette streghe vulcaniche”, dove si fa riferimento al fatto che la sua magia sia più affine agli elementi dell’acqua che a quelli del fuoco e della lava.

Come riconoscere la Bella 'Mbriana e come ingraziarsela

Nonostante la sua natura invisibile, si dice che la Bella ‘Mbriana lasci alcuni segni della sua presenza nelle case che protegge. Secondo la tradizione, uno dei modi più comuni per percepirla è notare il movimento improvviso delle tende, una brezza leggera che attraversa le stanze o la presenza di gechi e farfalle, considerati animali sacri a questo spirito. Alcuni raccontano di aver avvertito un’atmosfera di pace e tranquillità in certe case, segno che la Bella ‘Mbriana ne aveva fatto la sua dimora.

Per mantenere la sua benevolenza, ci sono alcune regole fondamentali da seguire. Mai parlare male della propria casa o esprimere il desiderio di andarsene: si dice che la Bella ‘Mbriana possa offendersi e trasformarsi in un’entità dispettosa, portando sfortuna agli abitanti. Inoltre, è usanza lasciare sempre una sedia vuota in casa, un gesto simbolico per farle capire che è sempre la benvenuta. La cura della casa è un altro aspetto importante: la Bella ‘Mbriana ama l’ordine e l’armonia, quindi una casa pulita e accogliente è il miglior modo per assicurarsi la sua protezione.

"Bella 'Mbriana" di Pino Daniele

La leggenda della Bella ‘Mbriana non ha ispirato solo le credenze popolari napoletane, ma anche la musica. Uno dei più grandi cantautori partenopei, Pino Daniele, ha dedicato un intero album a questa figura, pubblicando nel 1982 il disco “Bella ‘Mbriana”. Questo album segna una fase di grande sperimentazione musicale per l’artista, che fonde sonorità jazz, blues e world music con la tradizione napoletana, dando vita a uno stile unico e inconfondibile.

Il brano “Bella ‘Mbriana”, terza traccia dell’album, è un omaggio a questa misteriosa presenza benevola che protegge la casa. Nella canzone, Pino Daniele evoca l’atmosfera intima e familiare legata a questa figura, trasformandola in una metafora della Napoli che cambia e della ricerca di un rifugio sicuro in un mondo in continua evoluzione. Il verso “Bonasera, bella ‘Mbriana mia” è un saluto affettuoso a questo spirito, ma anche un simbolo della malinconia e dell’amore viscerale che il cantautore nutriva per la sua città.

L’album “Bella ‘Mbriana” include alcune delle canzoni più celebri di Pino Daniele, come “Io vivo come te”, “Tutta n’ata storia” e “Anna Verrà”, e vede la collaborazione di artisti internazionali come Wayne Shorter e Alphonso Johnson, contribuendo a definire il suono unico dell’artista napoletano.

Condividi Articolo:
Edit Template
© 2024 Powered by USB S.p.A Privacy PolicyCookie Policy